Durante queste settimane, abbiamo sentito spesso usare il termine ludopatia e così, abbiamo deciso, insieme alla Dott.ssa Lucia Zamponi, di parlarne e capirne qualcosa in più riguardo questa forma di dipendenza.
Ma attenzione ⚠️ perché questo articolo è soltanto una piccola anticipazione del nostro prossimo podcast, dedicato proprio a questa tematica.
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Cari lettori, molto spesso sentiamo dire frasi del tipo: “smetto quando voglio “ oppure, “gioco solo quando vinco” o ancora "si, ma non gioco tanto".
Sono frasi ripetute da chi del gioco non ne fa un gioco!!
Scommettere, vincere o perdere non importa.
Si bada poco o nulla ai soldi se non come mezzo per ottenere quella sensazione di “Brio"
Dose che parte dal cervello.
Esperienza di godimento che ripetuta per numerose e varie volte finisce per essere unica ed insostituibile.
La necessita della dipendenza nasce essenzialmente dalla paura;
Paura di non esserci o di esserci troppo.
Si cerca costantemente di controllare questo timore con la ricerca del godimento ma non con il piacere.
Il godimento è legato a qualcos'altro, al di fuori da sè.
Il piacere invece, è dentro!.
La paura di non esistere porta a legarsi a ciò che illusoriamente da la sensazione di libertà.
La ludopatia, cosi come le altre forme di dipendenza, innesca ed alimenta il famoso circolo vizioso, che intrappola ed incatena.
Il desiderio di essere liberi;
Dopamina, serotonina e adrenalina nel cervello, l'ingannano...
Questo circolo vizioso porta progressivamente e talvolta inesorabilmente dentro ad un baratro.
Il gioco non è più un gioco, ci si è dentro al 100%;
Ci si sente potenti e fragili. Si vive e si scompare...e infine?
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