POV: Hai tra i 18 e i 28 anni, hai appena finito gli studi, non sai se prendere l'università, oppure la facoltà che stai facendo non ti convince più o semplicemente non lavori, non sai che lavoro vorresti fare e comunque non riesci a trovarlo.
Ci siamo passati tutti, o quasi, (beato chi non c’è passato)-
E' un momento di confusione che passerà, ma nel frattempo perché non provi l’esperienza del Servizio Civile?
Il Servizio civile è la scelta volontaria di dedicare alcuni mesi della propria vita al servizio della cittadinanza, rappresenta una importante occasione di formazione e di crescita personale e professionale per i giovani, che sono un’indispensabile e vitale risorsa per il progresso culturale, sociale ed economico del Paese.
Non vi annoio con la storia e i riferimenti normativi del Servizio Civile, vi dico solo che nasce nel 1972 e ancora oggi esiste quindi tanto male non è!!
Il Servizio Civile può essere Universale o Regionale, ma cosa cambia?
Il Servizio Civile Regionale, nomen omen, è organizzato dalle Regioni pertanto ogni organizzazione è differente: i destinatari in base al progetto possono essere giovani tra i 18 e i 28 anni ma anche minori che hanno assolto l’obbligo scolastico o adulti che collaborano a titolo gratuito.
Anche la durata del servizio dipende da regione a regione, può durare da qualche mese fino ad un massimo di 12 mesi e anche gli orari di servizio possono variare.
Ogni Regione infine può decidere se destinare il progetto ai soli NEET (Not engaged in Education, Employment or Training, sono tutte quelle persone di giovane età che in un dato momento non studia, né lavora né riceve una formazione) oppure anche a studenti e lavoratori compatibilmente con l’orario di servizio.
Generalmente per un progetto della durata di 12 mesi con un impegno di 25 ore settimanali il compenso era di euro 433,80 nel 2022 ma può variare in base alle ore previste dal progetto.
Il Servizio Civile Universale invece è organizzato dal Ministero delle Politiche Giovanili pertanto indipendentemente dalla Regione in cui si svolge il Servizio le regole sono uguali in tutta Italia.
E per gli studenti universitari? Ci sono dei vantaggi? È possibile studiare e fare il Servizio Civile contemporaneamente? Se il percorso di studi è attinente alle attività prestate nel corso del Servizio civile universale è prevista l’assegnazione di crediti formativi per coloro che prestano il Servizio civile universale, che possono essere poi riconosciuti nell’ambito dell’istruzione o della formazione professionale.
Inoltre l’impegno del Servizio Civile Universale è compatibile con l’iscrizione a corsi universitari (al massimo ti resterà un esamino indietro, non preoccuparti!).
È stato stabilito (a cui va aggiunta una indennità extra per quanti sono impegnati in progetti all'estero, differenziata in base al criterio del “costo paese” in cui i volontari sono impegnati).
I giovani che scelgono di partecipare al Servizio civile universale, inoltre, hanno diritto ad avere un rimborso mensile che dal 2023 ammonta a 507,30 euro. Inoltre è garantita una formazione generale, basata sulla conoscenza dei principi che sono alla base del servizio civile universale, e una formazione specifica è inerente alla peculiarità del progetto che faranno parte del bagaglio culturale del volontario.
Tra le varianti del Servizio Civile Universale troviamo il Servizio Civile Digitale, questa variante ha un bando a sé e ha l'obiettivo di contribuire a superare l'attuale gap sulle competenze digitali, in linea con quanto delineato nella Strategia nazionale per le competenze digitali, e di produrre un impatto positivo sulle comunità, anche attraverso l'integrazione con altri interventi previsti dalla stessa Strategia.
Un’altra variante sicuramente molto interessante è il Servizio Civile all’Estero, lo svolgimento del Servizio civile all'estero offre ai giovani una occasione unica di crescita ed arricchimento personale e professionale e rappresenta uno strumento particolarmente efficace per diffondere la cultura della solidarietà e della pace tra i popoli; questo progetto prevede che gli operatori volontari possano prestare la propria attività anche nei Paesi al di fuori dell’Unione Europea, per un periodo non inferiore ai sei mesi nell’ambito di programmi di intervento realizzati nei settori di servizio civile per iniziative riconducibili alla promozione della pace e della nonviolenza nonché alla cooperazione allo sviluppo.
Ogni programma di intervento, articolato in progetti, viene realizzato in collaborazione con un ente d’accoglienza e un paese straniero. Tra quelli coinvolti ve ne sono sia europei che extra-europei e negli anni sono stati realizzati progetti in tutti i continenti.
Allora, cosa aspetti a fare domanda?
Articolo scritto da Roberta Barbieri, attualmente operatrice del Servizio Civile Universale per il progetto Giovani Attivi.
Laurea triennale in Servizi Sociali e laurea Magistrale in Risorse Umane e Scienze del Lavoro.
Comments